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Saturday, August 03, 2002


La libertà di parola
(tutto quello che spesso avrei voluto dire ma mi è sempre mancato il coraggio)

Se dovessimo dire sempre la verità su quello che pensiamo degli altri, probabilmente l’umanità sarebbe deflagrata da tempo. Da ben prima dell’era atomica. Ho sempre maledetto l’ipocrisia, e invece mi trovo in talune situazioni a benedirla perché necessaria più del pane.
Ad esempio quando ci stai provando con una che secondo te è veramente stupida.
Per completare la dissertazione occorrerebbe aggiungere che ho spesso notato persone giudicate stupide nel corso di una conversazione, avere atteggiamenti molto più avveduti dei miei in parecchie situazioni della vita. E concludere che lo stupido deve essere un ruolo veramente facile, se riusciamo tutti così bene nell’ interpretarlo. Ma qui il discorso si farebbe troppo serio e articolato.

Lasciatemi invece esprimere in modo virtuale il dialogo che avrei sempre voluto avere (e che le mie labbra non hanno mai osato pronunciare) con alcune delle donne cui ho attentato alla virtù


_ “Ma cosa ne pensi di me?”

_ “Mah, che dire… fai discorsi sconclusionati che non hanno né capo né coda.. dici cose senza costrutto, non hai un argomento degno di questo nome… credo che tu sia veramente stupida…

_ “Ah, questo pensi di me?”

_ Beh, sì, ma vorrei aggiungere una cosa: sei anche priva del benchè minimo senso dell’umorismo. Probabilmente non per colpa tua, ma perché da quando avevi quindici anni sono sempre stati gli altri che si sono sbattuti per cercare di strapparti quelle penose risatine che rilasci di tanto in tanto. E tutto questo per un solo motivo..

_”Sì eh? E quale di grazia?”

_ “ Beh, perchè sei carina, che per noi uomini è importante. E il desiderio di addentare i capezzoli che ti porti sotto i margini della scollatura, o l’immagine del nostro glande avvolto dalle tue morbide labbra idrovore e massaggiato dalle tue papille gustative linguali, così come il desiderio di far ascendere e discendere dita e pene per il tuo umido pertugio vaginale, sentendo al contempo i tuoi vivaci gemiti, ci ha sempre indotto a passare sopra ogni difettuccio e a fare ogni sforzo per farti divertire.

_ “Sei un mostro! ..sei… uno schifoso.. ecco..
Uno Schifoso!”

_”Sì sì, è vero. Ho rovinato tutto… Ma mi aggiudico alla grande il premio sincerità. Non credi che il mio coraggio vada premiato?”

_ “Ma per piacere! Mi fai schifo mi fai! Non credo che abbiamo più niente da dirci. Ti odio. E poi…e poi… potresti cominciare a farmi tutte quelle cose che dicevi poc’anzi, per favore?”



Friday, August 02, 2002


Un sospetto più che legittimo

Spettabile Corte di Cassazione,
sono un cittadino italiano e vorrei segnalare un fatto increscioso che ritengo lesivo dei miei diritti. Almeno nel corso degli ultimi 8 (otto) anni infatti, ogni volta che si è trattato di esprimersi, la maggioranza del popolo italiano lo ha fatto producendosi sistematicamente in valutazioni, azioni, comportamenti collettivi, enormemente differenti, molto spesso opposti, a quelli che io avrei posto in essere.
Non potendosi trattare di un caso, posto che il numero di singoli eventi presi in considerazione assume ormai la valenza di campione statisticamente significativo, ho il legittimo sospetto che la maggioranza degli italiani mi sia avversa pregiudizialmente. Chiedo quindi di essere deferito ad altra maggioranza.
Con i miei più rispettosi ossequi

Davide Pocobene



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